12 Luglio 2025 ore 15:23

Nuova tassa UE sulle sigarette: cosa cambia, quando parte e i costi per i fumatori italiani

Aumenti record e nuove regole fiscali: cosa cambia davvero per i fumatori italiani

Nuova tassa UE sulle sigarette: cosa cambia, quando parte e i costi per i fumatori italiani

 

La nuova riforma fiscale europea porterà aumenti senza precedenti su tutto il comparto del tabacco. Un pacchetto di sigarette tradizionali da 5 euro potrebbe arrivare a costare circa 6,20 euro, facendo così registrare un rincaro notevole, con un incremento superiore a un euro a confezione. Il tabacco da arrotolare vedrà una crescita delle accise anche più alta, pari al +258%, mentre per i sigari si parla addirittura di un +1.090%. Anche i prodotti alternativi saranno coinvolti: le sigarette elettroniche saranno ulteriormente tassate per un importo compreso tra 0,12 e 0,36 euro per millilitro di liquido, mentre il tabacco riscaldato subirà una maggiorazione della tassazione di circa 108 euro ogni 1.000 unità, pari a circa la metà rispetto alle sigarette tradizionali. Questi aumenti sono stati pensati sia per motivazioni di salute, ovvero per ridurre il consumo di sostanze che notoriamente cuociono all'organismo, sia per motivazioni economiche, in quanto porteranno a incrementare le entrate per il bilancio comunitario.

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Quando entreranno in vigore le nuove accise europee

Le nuove regole fiscali fanno parte della strategia finanziaria UE per il periodo 2028–2035. La Commissione Europea presenterà la proposta ufficialmente il 16 luglio, all’interno di un pacchetto di 17 documenti strategici. L'entrata in vigore effettiva delle nuove accise è però prevista per il 2028, e lascerà quindi agli Stati membri alcuni anni di tempo per adeguare le proprie normative e avviare adeguate campagne informative e di sensibilizzazione. Questo periodo di transizione è stato voluto quindi soprattutto per permettere agli stati membri di prepararsi ai notevoli rincari e mitigare eventuali criticità per i consumatori e i rivenditori.

Impatto reale sui consumatori italiani e ricadute sull’economia

Per i fumatori italiani, i rincari si tradurranno in un aumento medio superiore al 20% sui prezzi al dettaglio di tutti i prodotti da fumo e, secondo le prime stime, l’effetto sull’inflazione nazionale potrebbe aggirarsi attorno a mezzo punto percentuale. E ci sono anche aspetti davvero innovativi, perchè una delle novità introdotte dalla riforma è che, per la prima volta, una parte delle accise verrà trattenuta direttamente dall’Unione Europea, generando così un gettito aggiuntivo stimato di 15 miliardi di euro l’anno destinato ad alimentare direttamente il bilancio comunitario. Tuttavia, l’esperienza di alcuni Paesi che hanno già intrapreso questo percorso, come ad esempio la Francia, suggerisce che forti aumenti di prezzo più che scoraggiare il consumo possano in realtà alimentare il contrabbando e il mercato nero, con conseguenti perdite fiscali impreviste e nuove sfide per i controlli doganali e il contrasto alla criminalità.

Reazioni e richieste di modifiche dalle associazioni e dai governi

Le associazioni di settore e diversi governi, tra cui Italia, Svezia e Grecia, stanno sollevando dubbi sulla prevista centralizzazione delle entrate e chiedono misure di controllo rafforzate per evitare effetti collaterali come, ad esempio, il commercio illegale. L’Italia, che utilizza le accise sul tabacco come fondamentale fonte di finanziamento per la spesa pubblica, vede in effetti con scetticismo un trasferimento di risorse generate da questo settore a Bruxelles. Perché la riforma entri in vigore, servirà comunque l’unanimità dei 27 Stati membri. Nel frattempo, rimane aperto e vivace il dibattito su come bilanciare salute pubblica, entrate fiscali e contrasto all’illegalità, in un settore che da solo vale miliardi di euro l’anno e coinvolge milioni di cittadini.

Fonte Immagine: Depositphotos

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Team MeteoGiuliacci

 


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