Curiosità
16 Gennaio 2025 ore 17:43
Nella guerra civile in Siria lo zampino del Cambiamento Climatico
Gli stravolgimenti del clima hanno dato la spinta decisiva allo scoppio del conflitto
Per più di un decennio la Siria è stata flagellata da una sanguinosa guerra civile, e nel ragionare su cause e dinamiche del conflitto, la maggior parte dei più autorevoli analisti americani ha tirato in ballo il fattore clima. Ma cosa c’entrano gli eventi atmosferici con gli scontri che hanno infiammato il paese medio-orientale?
METEO: LA SCOMPARSA DELLA NEVE DALLE ALPI
Lo spunto arriva dalle analisi della NOAA, le quali mostrano un'evidente tendenza del Medio Oriente a divenire sempre più asciutto: in particolare in Siria, nel periodo 1971-2010, si è osservata una riduzione delle piogge invernali di oltre il 60% rispetto alle medie secolari. Un trend divenuto insostenibile nel periodo più recente. Analizzando i dati meteorologici degli ultimi decenni infatti gli esperti della NOAA hanno evidenziato come tra il 2006 e il 2011 la Siria sia stata colpita da una siccità eccezionalmente grave: in molte zone del Paese infatti durante tale periodo sono caduti meno di 20 millimetri di pioggia all’anno e i contadini, per irrigare i campi, sono stati costretti a cercare l’acqua sempre più in profondità, finché la falda acquifera non è scesa al punto tale da divenire loro inaccessibile.
Così, nel giro di pochi anni, molte zone fertili sono andate incontro a rapida e inesorabile desertificazione e in generale la produzione agricola del paese è crollata di circa il 75%, mentre in diverse regioni è morto per fame, sete o malattie più del 80% dei capi di bestiame.
Le conseguenze socio-economiche sono state disastrose: centinaia di migliaia di contadini hanno abbandonato i campi e si sono trasferiti nelle principali città siriane in cerca di un lavoro, che però non c’era. Più in generale, secondo quanto riportato dagli osservatori dell’ONU, dei 10 milioni di abitanti delle aree rurali, nel giro di pochi anni dai 2 ai 3 milioni sono stati ridotti in condizioni di povertà estrema, al di sotto del livello di sussistenza.
L’improvvisa crisi scatenata dalla carestia è andata ad aggiungersi alle forti tensioni già presenti in un paese che già ospitava circa 250 mila profughi palestinesi e più o meno 100 mila profughi iracheni, contribuendo così in modo determinante a una rapida crescita del malcontento e all’esplodere degli scontri fra i diversi gruppi presenti in Siria.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci
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