Clima
22 Aprile 2025 ore 18:39
Clima: i temporali più violenti? Cercateli in città
Il calore e le sostanze inquinanti generati dai centri urbani ne influenzano le caratteristiche

L’estate solitamente porta sull’Italia sole, caldo e anche… tanti temporali, esattamente come accaduto al Nord in questi ultimi giorni! Ma non tutte le zone del nostro Paese sono egualmente “temporalesche”, e se è vero che durante la stagione estiva sono le zone alpine quelle in generale maggiormente battute dalle nubi temporalesche, ci sono anche aree lungo la nostra Penisola in cui i temporali sembrano trovare un terreno particolarmente fertile al loro sviluppo e quindi alla loro intensificazione.
Città, terreno fertile per il cumulonembo
I temporali “cittadini”, quelli cioè che investono le grandi aree urbane, sembrano infatti essere più intensi rispetto ai temporali che si formano nelle vicine aree rurali, e la spiegazione di questa apparente anomalia starebbe nella particolare capacità dei centri urbani di generare calore. Tale surplus energetico, apparentemente modesto, è in realtà in grado di accrescere, da solo, di qualche grado (circa 2-3° C) la temperatura di una metropoli di medie dimensioni. Si crea così il fenomeno noto come isola di calore, ovvero una sorta di bolla d’aria sensibilmente più calda di quella appoggiata alle vicine zone di campagna.
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La frequenza e la violenza dei temporali è perciò maggiore in prossimità delle metropoli perché l’energia termica immessa nell’Atmosfera sovrastante dall’isola di calore urbana aumenta sia la probabilità di sviluppo dei cumulonembi (le nubi temporalesche) sia la loro intensità. In particolare il surriscaldamento dell’atmosfera cittadina fa sì che divengano più probabili, rispetto alla campagna, i moti convettivi, ovvero quelle correnti calde che trasportano verso l’alto grosse quantità di umidità che poi si tramutano in imponenti nubi temporalesche.
Più si inquina, più aumenta il rischio grandine
Ma c’è anche un altro prodotto “cittadino” che foraggia i temporali in modo tale da renderli più intensi e pericolosi: l’inquinamento. Le goccioline di nube infatti per formarsi hanno bisogno di sostanze che fungano da catalizzatore per il vapore acqueo, e molte delle sostanze inquinanti che deteriorano la qualità dell’aria di città svolgono egregiamente questa funzione. Le sostanze che, in sospensione nell’atmosfera, favoriscono la formazione delle goccioline d’acqua, prendono il nome di nuclei di condensazione e sono indispensabili per lo sviluppo delle nuvole, anche di quelle temporalesche.
Ecco allora che la maggior presenza di sostanze inquinanti, e quindi di conseguenza anche di nuclei di condensazione, favorisce inevitabilmente la formazione di temporali più violenti, con un aumentato rischio di nubifragi, forti raffiche di vento e grandinate. E non solo. Temporali più violenti comportano infatti anche maggior accumulo di cariche elettriche alla base della nube temporalesca, e quindi maggior probabilità di innesco della scarica elettrica tra la nube e il suolo: i Insomma, in prossimità delle grandi città, cresce anche il numero dei fulmini che si generano.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci
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